Cibo da spiaggia
Scambio di ricette, suggerimenti in base alle regioni di appartenenza, i gusti personali, le tradizioni di famiglia: sulla spiaggia tanti ombrelloni colorati, grida, musica, tanti discorsi che si intrecciano sui più svariati argomenti, ma, chissà come mai, uno dei più ricorrenti riguarda la cucina.
E quante poesie e frasi romantiche da sempre ispira il mare…
“Spiaggia di sera”
Così sbiadito a quest’ora
lo sguardo del mare,
che pare negli occhi
(macchie d’indaco appena
celesti)
del bagnino che tira in secco
le barche.
Come una randa cade
l’ultimo lembo di sole.
Di tante risa di donne,
un pigro schiumare
bianco sull’alghe, e un fresco
vento che sala il viso
rimane.
Giorgio Caproni
L’Italia è la patria della gastronomia, e la cucina diventa uno degli argomenti più chiacchierati durante le vacanze.
Negli ultimi anni c’è stato un vero e proprio boom del cibo in tutte le sue sfaccettature.
Sedersi a tavola a mangiare è diventato un piacere, un’emozione e un’esperienza di cui volentieri si parla, soprattutto perché è un argomento neutro rispetto ad altri.
Ecco quindi che quello della cucina è un argomento socializzante di per sé: infatti la convivialità è uno degli elementi fondamentali del mangiare.
La vacanza diventa spesso il tempo della trasgressione rispetto a diete e limitazioni ,spesso imposte da certi condizioni lavorative e di salute.
Ciò che più appassiona gli italiani, è il voler mangiare soprattutto prodotti tipici e di qualità che diano soddisfazione e che trasformino la degustazione quasi in un’avventura esplorativa.
Fino a non molti anni fa, trascorrere le vacanze o anche solo una giornata era sinonimo di estrema calma, pisolini sotto il sole e la partita a bocce sulla spiaggia al tramonto, secchielli, formine, castelli…
Si arrivava in spiaggia con due borsoni : uno con i giochi, i costumi di ricambio e i salviettoni e uno con i viveri, da consumare in una sapiente successione, studiata dalla mamma che aveva cucinato.
Così alle 12,30 scattava l’operazione pranzo: insalata di riso, il panino al prosciutto, il solo capace di crearti quel senso di sete che portava a termine tutte le scorte di acqua della famiglia nella successiva mezz’ora; questa la versione più leggera, ma quasi sempre venivano serviti pasti luculliani e per nulla facilmente digeribili: lasagne, parmigiana di melanzane, cotolette…
Così da un ombrellone all’altro ci si confrontava sulle ricette e gli ingredienti usati, mentre la raccomandazione di non entrare in acqua almeno per tre ore, regnava sovrana.
Oggi, la situazione è cambiata.
L’attenzione all’alimentazione – come sottolinea uno studio condotto dalla Coldiretti – è diventata un obiettivo degli italiani anche nelle vacanze in cui si cerca di limitare le trasgressioni ad occasioni particolari per cercare di mantenersi in forma.
Il “borsone” del cibo forse è stato abbandonato, come anche il grande impegno che le mamme ci mettevano per preparare invitanti manicaretti.
Chioschi e bar sulla spiaggia offrono ormai un vasto assortimento di cibo, realizzato all’insegna della leggerezza e della digeribilità.
Si prediligono insalate e frutta ma, da buoni italiani, si continua a parlare di cibo!