Maturano le zucche
Maturano le zucche e il tipico paesaggio autunnale si compone di colori e rumori che è possibile vedere ed ascoltare solo in questi mesi.
È l’autunno che, con i suoi colori, crea nuance che scaldano il cuore.
A partire dalle foglie, che assumono colori che variano dall’oro al bronzo, rendendo la chioma degli alberi affascinante. Piano piano, si trasformano in rossastro arancione.
Ecco il “foliage” da poter ammirare e tra le cui sfumature potersi perdere.
Questa stagione così cromaticamente ricca porta alla maturazione anche di un ortaggio emblematico del periodo: la zucca.
Anche se il nome “zucca” è apparso per la prima volta nella favola di Cenerentola, pare che fece la sua comparsa più di 8000 anni fa in Messico.
La prima ad essere coltivata in Italia fu la lagenaria, una specie di zucca caratterizzata da un frutto cilindrico e allungato.
Questa pianta pare venne importata dai popoli fenici, i quali cominciarono a coltivarla lungo le foci dei fiumi italiani.
In breve tempo questa coltivazione prese piede, tanto che, prima gli etruschi e poi gli antichi romani, vennero ammaliati dal sapore e dalle qualità di questo frutto dell’orto.
Esistono tracce risalenti all’ epoca romana che esaltano la zucca; Plinio, per esempio, ne esaltava le doti definendola come “balsamo dei guai” per l’essere umano.
Con il passare dei secoli le credenze e le superstizioni intorno a questo frutto si moltiplicarono, probabilmente a causa delle sue caratteristiche. La zucca infatti è una pianta che cresce con grande velocità e dà via ad un frutto di grandi dimensioni, che talvolta presenta forme e colori molto particolari.
Queste qualità fecero sì che la zucca divenisse simbolo della resurrezione, tanto che, pare, si perse l’abitudine di utilizzarne la polpa, a favore dei semi, che spesso venivano tostati prima di essere consumati.
Fu così che si conquistò la fama di “frutto vuoto”, capace di offrire all’uomo pochi semi e nulla più.
Ecco dove trova origine il modo di dire “zucca vuota”, ad intendere una persona poco astuta.
Così dalle citazioni nella Bibbia, passando per Dante Alighieri e Leonardo da Vinci e assistendo alla scoperta dell’America, questo frutto della terra arriva ad oggi, diventando una vera e propria prelibatezza tanto da ricoprire ruolo primario in cucina.
Per scaldare il freddo invernale la si usa per preparare moltissimi piatti caldi come, ad esempio, una gustosa minestra di zucca e farro, o nella crema di zucca, farro e piselli con crumble di amaretti o nella zuppa delicata con soia edamame, riso integrale e zucca.
Con la zucca, però, si possono preparare anche ottimi piatti freddi, sia dolci che salati: ecco quindi l’insalata di lenticchie, zucca e basilico, ma i più ardimentosi ne realizzano anche il gelato, oppure il pane e, addirittura, bevande salutari e saporite con l’aggiunta di mango, mela, carota.
E oltre la tavola?
Oggi, il simbolo universale di Halloween, è la zucca intagliata con la faccia, anticamente, però, il simbolo era la rapa.
Tutto fa capo ad una leggenda che parla dell’incontro fra un uomo e il diavolo.
Pare che un uomo di nome Jack riuscì ad ingannare il diavolo nella notte di Ognissanti costringendolo a non tentare mai più la sua anima.
Ad oggi quella leggenda la si rivive nella notte del 31 ottobre con zucche intagliate trasformate in lanterne e tante gioiose usanze di bambini, dolci e allegria.
Il tipico paesaggio autunnale si compone di colori e rumori che è possibile vedere ed ascoltare solo in questi mesi. È l’autunno che, con i suoi colori, crea nuance che scalda il cuore.
A partire dalle foglie che assumono colori che variano dall’oro al bronzo, rendendo la chioma degli alberi affascinante, piano piano questi colori si trasformano in rossastro arancione.
Ecco il “foliage” da poter ammirare e tra le cui sfumature potersi perdere.
Maturano le zucche
Questa stagione così cromaticamente ricca porta alla maturazione anche di un ortaggio emblematico del periodo: la zucca.
Anche se il nome “zucca” è apparso per la prima volta nella favola di Cenerentola, pare che fece la sua comparsa più di 8000 anni fa in Messico.
La prima ad essere coltivata in Italia fu la lagenaria, una specie di zucca caratterizzata da un frutto cilindrico e allungato.
Questa pianta pare venne importata dai popoli fenici, i quali cominciarono a coltivarla lungo le foci dei fiumi italiani.
In breve tempo questa coltivazione prese piede, tanto che, prima gli etruschi e poi gli antichi romani, vennero ammaliati dal sapore e dalle qualità di questo frutto dell’orto.
Esistono tracce risalenti all’ epoca romana che esaltano la zucca; Plinio, per esempio, ne esaltava le doti definendola come “balsamo dei guai” per l’essere umano.
Con il passare dei secoli le credenze e le superstizioni intorno a questo frutto si moltiplicarono, probabilmente a causa delle sue caratteristiche. La zucca infatti è una pianta che cresce con grande velocità e dà via ad un frutto di grandi dimensioni, che talvolta presenta forme e colori molto particolari.
Queste qualità fecero sì che la zucca divenisse simbolo della resurrezione, tanto che, pare, si perse l’abitudine di utilizzarne la polpa, a favore dei semi, che spesso venivano tostati prima di essere consumati.
Fu così che si conquistò la fama di “frutto vuoto”, capace di offrire all’uomo pochi semi e nulla più.
Ecco dove trova origine il modo di dire “zucca vuota”, ad intendere una persona poco astuta.
Così dalle citazioni nella Bibbia, passando per Dante Alighieri e Leonardo da Vinci e assistendo alla scoperta dell’America, questo frutto della terra arriva ad oggi, diventando una vera e propria prelibatezza tanto da ricoprire ruolo primario in cucina.
Per scaldare il freddo invernale la si usa per preparare moltissimi piatti caldi come, ad esempio, una gustosa minestra di zucca e farro, o nella crema di zucca, farro e piselli con crumble di amaretti o nella zuppa delicata con soia edamame, riso integrale e zucca.
Con la zucca, però, si possono preparare anche ottimi piatti freddi, sia dolci che salati: ecco quindi l’insalata di lenticchie, zucca e basilico, ma i più ardimentosi ne realizzano anche il gelato, oppure il pane e, addirittura, bevande salutari e saporite con l’aggiunta di mango, mela, carota.
E oltre la tavola?
Oggi, il simbolo universale di Halloween, è la zucca intagliata con la faccia, anticamente, però, il simbolo era la rapa.
Tutto fa capo ad una leggenda che parla dell’incontro fra un uomo e il diavolo.
Pare che un uomo di nome Jack riuscì ad ingannare il diavolo nella notte di Ognissanti costringendolo a non tentare mai più la sua anima.
Ad oggi quella leggenda la si rivive nella notte del 31 ottobre con zucche intagliate trasformate in lanterne e tante gioiose usanze di bambini, dolci e allegria.
E fuori stagione?
https://www.masilico.com/prodotto/fiori-di-zucca-zucchine-olio-evo/