Buon giorno a tutti, continuiamo la nostra presenza sul Blog con un argomento che ci piace davvero trattare: la storia del pomodoro.
Il re degli ortaggi in Italia: ma quali sono le sue origini? La storia del pomodoro nasconde un inizio poco fortunato, prima di diventare quello che oggi è uno dei prodotti più apprezzati sulle tavole italiane nonché l’ortaggio più coltivato negli orti e sui balconi d’Italia. E’ uno dei prodotti importati dalle Americhe, il pomodoro (Solanum lycopersicum) .
Va detto che non era il Pomodoro come noi lo conosciamo oggi: i frutti delle prime piante arrivate in Europa, coltivate per lo più in Francia in un clima freddo, rimanevano piccoli e giallognoli, spesso contorti, non particolarmente accattivanti; fu il cambio di zona di coltivazione a renderlo rosso, e poi la selezione genetica operata manualmente dai botanici a creare la miriade di varietà (solo quelle italiane ammontano a 320) oggi reperibili.
Vogliamo ricordarvi che il pomodoro è originario del Messico e del Perù ed era apprezzatissimo in patria – dove gli Inca e gli Aztechi lo chiamavano xitomatl (da cui l’inglese tomato), cioè “pianta con frutto globoso, polpa succosa e numerosi semi” e lo consumavano ogni giorno, anche sotto forma di salsa. Il pomodoro giunse in Europa nel 1540 quando il conquistador Hernán Cortés, di ritorno in patria, ne portò alcuni esemplari.
Va detto che non era il Pomodoro come noi lo conosciamo oggi: i frutti delle prime piante arrivate in Europa, coltivate per lo più in Francia in un clima freddo, rimanevano piccoli e giallognoli, spesso contorti, non particolarmente accattivanti; fu il cambio di zona di coltivazione a renderlo rosso, e poi la selezione genetica operata manualmente dai botanici a creare la miriade di varietà (solo quelle italiane ammontano a 320) oggi reperibili.
Vogliamo ricordarvi che il pomodoro è originario del Messico e del Perù ed era apprezzatissimo in patria – dove gli Inca e gli Aztechi lo chiamavano xitomatl (da cui l’inglese tomato), cioè “pianta con frutto globoso, polpa succosa e numerosi semi” e lo consumavano ogni giorno, anche sotto forma di salsa. Il pomodoro giunse in Europa nel 1540 quando il conquistador Hernán Cortés, di ritorno in patria, ne portò alcuni esemplari.
I pomodori vennero subito guardati con grande sospetto, esattamente come i cugini erba morella (Solanum nigrum) o belladonna (Atropa belladonna), la cui velenosità era già stata saggiata… Se ne innamorò invece il Re Sole, che a Versailles amava stupire gli amici mostrando quella pianta strana con i fiorellini gialli e le palline giallo-aranciate.
I frutti ispirarono il nome “pomo d’oro”, attribuito dal padre della botanica italiana, Pietro Andrea Mattioli (1501-1577) che introdusse la denominazione mala aurea, in seguito tradotto letteralmente “pomo d’oro”.
I frutti ispirarono il nome “pomo d’oro”, attribuito dal padre della botanica italiana, Pietro Andrea Mattioli (1501-1577) che introdusse la denominazione mala aurea, in seguito tradotto letteralmente “pomo d’oro”.
Alla bacca vennero attribuite proprietà afrodisiache, che ne suggerirono l’impiego in pozioni e filtri magici preparati dagli alchimisti del ’500 e ’600, tanto che nelle diverse lingue europee si ritrovano le espressioni: love apple, Liebesapfel, pomme d’amour (o pomme d’or), e in Sicilia pumu d’amuri. Il nome botanico Lycopersicon, “frutto del lupo”, invece testimonia la diffidenza.
Al prossimo articolo!!