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Oggi vi parleremo delle più grandi coltivazioni di fichi, presenti in Italia (specialmente in Campania e Puglia), in Grecia e Turchia.
Le qualità più note hanno la forma di una piccola pera, di colore verde, oppure bruno-violacea.
Di prassi, più scuro è il loro colore più sono maturi e dolci i fichi in questione.
Il Fico Bianco del Cilento, dalle verdi piante, è un fiore all’occhiello per questo tipo di produzione, ovvero dei fichi al rum. È un prodotto dal gusto fine.
La lavorazione artigianale, famosa nella tradizione del mediterraneo, inizia dal processo di trasformazione della materia prima.
Qual è il punto di forza di questo prodotto?
La passione dei produttori per una delle più antiche pratiche di conservazione, che rivisitano il passato con innovazione e la creatività del presente, pur mantenendo la genuinità del prodotto.
Materie prime di alto valore e una manodopera impegnata a non tradire i precetti di una tradizione antica come solo quella cilentana sa essere, sono i valori aggiunti imprescindibili per la realizzazione dei fichi al rum.
Vari sono i procedimenti per ottenere i fichi secchi, il processo di essiccazione può avvenire al sole o in forni speciali, fino a far assumere al prodotto un colore marrone chiaro. Un altro valido metodo è la sbollentatura in acqua leggermente salata.
Dopo questa operazione, vengono sgocciolati, asciugati al vapore, pressati e fatti seccare all’aria. In questo modo ci si garantisce la possibilità di utilizzare i fichi come conserva.
I fichi secchi, come tutta la frutta di questo tipo, hanno un elevato contenuto calorico.
I fichi al rum mantengono ancor più la bontà della raccolta grazie alla nota del rhum, ottimo per insaporire e per garantire la conservazione del prodotto.
Se vorrete, potete provare quelli di Masilicò! Come sempre ci incontriamo alla prossima!