CIAMBELLONE CON CONFETTURA DI PER E NOCI
La cannella
“La spezia del re”, ecco come da sempre è denominata per il profumo caratteristico e le proprietà benefiche che, dal 2700 A.C.,la vede protagonista in tutto il mondo, soprattutto quello degli aristocratici e blasonati.
Nasce in Cina dove da subito diventa protagonista in ambito medico e, come tutto ciò che si rispetta e vede origini nell’antichità,anche la cannella ha il suo “bagaglio” di leggende.
Un tuffo nell’antico Egitto dove da sempre si narra che la Fenice la usasse per realizzare la base del suo nido.
Proprio dalla Fenice la spezia avrebbe preso tutti i poteri benefici che la caratterizzano.
Così come descritto anche da Ovidio nelle “Metamorfosi”: questo meraviglioso e raro uccello spirò in un nido in cimaad una palma tra cannella mirra e spigonardo (una specie di lavanda) costruendosi così un profumatissimo letto di morte.
Per un certo periodo nel Medioevo la cannella divenne simbolo di importanza dovuta, ad esempio, ai partecipanti ad un pranzo.
Divenne uno dei fondamentali dell’economia a Venezia dove avvenivano i maggiori scambi commerciali tra Oriente ed Occidente.
Nome e benefici
La scelta del nome “cannella “deriva da “cannula “, infatti si presenta sotto questo aspetto essendo ricavata dalla corteccia dell’albero.
Oggi viene importata dall’isola di Ceylon e dalla parte meridionale dell’India.
Da sempre utilizzata per la cura di mal di gola e tosse, ma anche per rendere unici i sapori di certe pietanze.
Ad esempio re Riccardo II ha lasciato un ricettario dove si parla di “verte souce” e cioè una salsa verde particolare il cui gusto era impreziosito proprio da questa spezia, oppure il cuoco francese Guillaume Tirel, passato alla storia come “Taillevent” per quel suo naso particolare che pareva fendere l’aria, che realizzava la “salsa camellina” per accompagnare arrosti e bolliti.
Proprietà
La cannella è impiegata come antisettico, per contrastare febbre, mal di gola, raffreddore, reumatismi, indigestione.
Essendo ricca di un particolare polifenolo con proprietà paragonabili a quelle dell’insulina, è utilizzata per i diabetici.
Rafforza le difese immunitarie, combatte le crisi di freddo nelle persone che ne soffrono dal momento che è un ottimo riscaldante.
Dai tempi più antichi a questa spezia si associa il concetto di: afrodisiaco.
Utilizzo
Dolce, piccante, un gusto molto particolare che si sposa bene con gli ingredienti per la preparazione di: biscotti, caramelle, frutta, salse e creme.
Arricchisce il gusto di ricotta, macedonia, gelato, panna montata.
Perfetta nei punch e nel vin brulé in inverno, come nella sangria ed in certi liquori nelle stagioni più calde.
Un tocco particolare se aggiunta al brodo sia di pesce che di care.
Farina di mais
Non solo polenta! Già, infatti questa farina che ha in primis la caratteristica di non avere glutine,è conosciuta principalmente per la realizzazione della polenta.
A livello economico nazionale Italiano è uno di quei prodotti fondamentali, dato che è utilizzata molto nel mondo zootecnico.
Una bella pannocchia lessata o alla griglia, oppure i chicchi sgranati e lessati in gustose insalatone estive, ma come si fa a non pensare ai portatori di allegria: i pop corn!
I chicchi di granturco quando vengono macinati, sprigionano un profumo che richiama ai sensi quello della paglia umida.
Una volta macinata ecco che dall’essere stesa su piani di lavoro e pale dei pizzaioli, affinché le pizze se ne stacchino bene, la si può trovare in qualità di panatura dei fritti, o per realizzare gustosissimi tacos aromatizzati in svariati modi.
Se però viene miscelata ad altre farine, ecco che si possono realizzare impasti perfetti per: crostate, pancakes, waffles e tanto altro ancora.
Meravigliosa, anche se meno conosciuta, quella ricavata dal mais bianco usata per una polenta da accompagnamento al pesce, ma anche per preparare quelle fantastiche focaccine del Sud America, che portano il nome di Arepas
Per ogni preparazione sarà utilizzata la farina di mais con la macinatura più adatta.
Ecco quindi la “bramata”, quella con la grana più grossa e rustica, molto adatat per la polenta;
Il “fioretto “frutto di una macinatura media, che dà vita ad una polenta più delicata e morbida e che può essere miscelata alla bramata;
Il “fumetto di mais “così fine ed impalpabile da essere la più simile alla farina di frumento 00 w che è la più adatta per gli impasti di dolci e biscotti.
Confettura di pere e noci
Masilicò ha adottato per la realizzazione di questo prodotto la ricatta antica e tradizionale, propria delle donne “campagnole “.
Per questo aprire un vasetto di questa confettura fa sprigionare profumo di…infanzia, famiglia, casa.
Pere, zucchero semolato, poca acqua, succo di limone; ingredienti naturali e nostrani fatti bollire fino a che il tutto non si addensa per poi aggiungervi i gherigli di noci ed eccola pronta ad essere invasettata!
CIAMBELLONE CON CONFETTURA DI PER E NOCI • Ingredienti
- 1 vasetto di confettura pere e noci Masilicò
la trovi qui –> Clicca Qui - 125 g di burro ammorbidito
- 170 g di zucchero semolato
- 220 g di farina 00
- 80 g di farina di mais (fumetto di mais, macinata sottile) 80 ml di latte tolto dal frigorifero prima dell’utilizzo
- Uova
- 1 bustina di lievito vanigliato per dolci
- Estratto di bacca di vaniglia
CIAMBELLONE CON CONFETTURA DI PER E NOCI • Preparazione
Montare a crema il burro con lo zucchero, arricchirlo con le gocce di estratto di bacca di vaniglia.
Incorporare le uova una alla volta, aggiungervi le farine ed il lievito precedentemente miscelate tra di loro e, alternando al latte, unirle all’impasto.
Quando sarà omogeneo versare il tutto in una tortiera imburrata ed infarinata e cospargere, mescolando in superficie, con cucchiaiate di confettura.
Porre in forno preriscaldato a 180° per una quarantina di minuti.
Merenda, fine pasto e spuntino di mezzanotte: serviti!