CONFETTURE: LA STORIA
Una bella fetta di pane appena sfornato o una gustosa e croccante fetta biscottata su cui spalmare della dolcissima confettura, diventa un ottimo buongiorno o una piacevole merenda pomeridiana.
Confetture: la storia • Radici molto lontane
Apicio
Fra il I ed il II secolo a C nell’antica Roma visse un gastronomo e cuoco che lasciò molti scritti delle sue ricette dell’epoca: Apicio.
Grazie ai suoi ricettari, appunto, si capì che per conservare l’abbondante frutta la si copriva con vino passito, vino cotto e miele.
Già ai tempi dei Greci il miele veniva utilizzato per far bollire le mele cotogne, sempre per poterle conservare.
Ecco queste furono le radici delle confetture e marmellate.
Di secolo in secolo sperimentando, si arriva al periodo Medievale dove la conservazione della frutta cominciò ad assumere l’aspetto delle attuali confetture, che venne perfezionato intorno al 1700 con l’avvento dello zucchero.
Confetture: la storia • Un rito di famiglia
Estate: stagione di frutti gustosi e colorati! Peccato che col primo freddo pesche, fragole, prugne, ciliegie, albicocche, frutti di bosco…rimangano un ricordo.
Niente paura!
Le nonne, da sempre, a fine estate si trasformano in magiche fate che, con le loro abili mani e l’esperienza tramandata nel tempo, seguendo quello che sembra un rituale dove ogni componente della famiglia ha un suo ruolo ben preciso, lavano, spezzettano, privano dei semi ove necessario e mettono a bollire con cura e pazienza, qualsiasi tipo di frutta.
Poi, con molta attenzione, sterilizzano e riempiono i vasetti accuratamente conservati e riposti durante l’anno ed ecco: prime colazioni, merende, torte e molto altro ancora sono assicurati per i giorni più freddi.
E in Cilento?
Masilicò, seguendo questo stesso rituale, partendo da cura ed attenzione per gli alberi da frutta, realizza vasetti di confettura speciali e così, ecco vasetti che lasciano vedere un composto di un caldo colore oro-arancione: la confettura di albicocche.
Abbinamenti
Oltre agli usi più tradizionali e conosciuti in cucina tutte queste confetture, come anche le conserve Masilicò di arance, cedro, cipolla e zenzero, o quella di cipolle ramate, sono molto adatte ad abbinamenti con formaggi. La confettura di fichi bianchi del Cilento Masilicò, poi, è particolarmente fantastica se degustata con formaggi di capra, che siano italiano o francesi. Se si vuole realizzare un tagliere di degustazione di formaggi e confetture è bene comporlo in modo da seguire il senso orario, partendo da quello più dolce, delicato e morbido, fino ad arrivare a quello più saporito e stagionato.
Quelle più acidule esalteranno il gusto di latticini freschi, dolci e morbidi, mentre invece le confetture più zuccherine e dolci si abbineranno meglio al gusto di formaggi stagionati, piccanti, sapidi.Confetture: la storia • Curiosità