IL NOCE: PIANTA SOLITARIA 
IL NOCE: PIANTA SOLITARIA

IL NOCE: PIANTA SOLITARIA

“Per San Francesco la noce è nel cesto”
Proverbio

Una vecchia leggenda racconta di un frate che girava di casa in casa ad elemosinare cibo per il convento ed i poveri.
Arrivò alla casa di un ricco, ma avaro, contadino che possedeva tanti alberi di noce che ogni anno gli davano grossi raccolti.
Quando l’uomo aprì la porta il frate gli chiese una semplice manciata di noci. Il contadino lo cacciò via, dicendo di non averne.
In realtà anche quell’anno aveva avuto un ottimo raccolto di quei frutti, ma quando andò a controllare i sacchi, li trovò pieni solo di foglie…

Questa è solo una delle innumerevoli leggende e storie riguardanti questa pianta.

IL NOCE: PIANTA SOLITARIA • Dal sottosuolo al cielo

Pare che l’albero di noce esistesse ancora prima della comparsa dell’uomo, può raggiungere dimensioni elevate e vivere così a lungo da essere considerato, per queste caratteristiche, il re degli alberi da frutto.

Le sue radici si diramano sotto terra per assorbire sali minerali; produce anche una sostanza tossica per le altre piante, perciò il noce è spesso isolato rispetto agli altri alberi.

L’Italia è stata al primo posto nel mondo per la coltivazione di questo albero e conseguente produzione di noci fino intorno agli anni ‘60.

Purtroppo, nel tempo, questo primato si è perso ed ora le noci vengono importate dall’estero, principalmente dagli Stati Uniti.

Ogni parte di questo albero è pregiata, non solo i suoi frutti: ad esempio il legno ricavato dal tronco che, da secoli, è utilizzato per la realizzazione di mobili di prestigio, grazie alla sua durezza e resistenza nel tempo.

La sua maestosità, oltre che per l’estetica dei luoghi dove cresce, acquista importanza per la grande ombra che deriva dalla sua ricca chioma.

Può raggiungere anche i 25 metri di altezza con un tronco alto, dritto, che nei primi 20 anni della sua vita ha un colore simile alla cenere per diventare poi scuro e con una corteccia rugosa.

La storia

Asia, Nord America, Europa: ecco dove sono stati ritrovati fossili di noce risalenti a 9000 anni fa!

Dopo una serie di cambiamenti climatici questo albero ha subito mutazioni che hanno portato ad averne una ventina di varietà diverse.

E molto difficile però che cresca spontaneamente, forse qualche raro esemplare solo in Grecia per quanto riguarda l’Europa.

Gheriglio e mallo

Produce frutti che sono drupe costituite da mallo morbido e verde, ma che a mano a mano, mentre matura, lascia il posto ad un guscio duro e scuro, che protegge il gheriglio, ovvero la sua parte commestibile.

Esistono tante varietà di noci:

  • Franquette, con frutti molto grossi che necessitano, per svilupparsi, di temperature basse, e perciò sono varietà coltivate nelle regioni del Nord, ma anche in quelle più fredde dell’Italia Meridionale;
  • Hartley, da alberi coltivati in America, frutti di misura media e che possono essere coltivate ovunque;
  • Sorrento, che produce drupe di grandezza media, molto gustose e diffuse in Italia. Maturano ad ottobre (come dal proverbio di apertura di questo articolo) e appartengono alla varietà migliore per il legno dei tronchi;
  • Californiane, piuttosto grandi, con un gheriglio che contiene poco olio e ottime per spuntini;
  • Brasiliane, molto più ricche di selenio e proprietà antiossidanti rispetto a tutte le altre;
  • Macadamia, molto dolci e gustose, che vengono raccolte da alberi coltivati in Australia.

IL NOCE: PIANTA SOLITARIA • Lentamente…

La pianta del noce non dà certo frutti nell’immediato, anzi!

Si riproduce anche grazie all’innesto da parte dell’uomo e dovranno passare dagli otto ai dieci anni perché si possa parlare di produzione di noci.

L’esposizione a pieno sole, la resistenza al clima freddo, la cura del terreno ne faranno quegli alberi maestosi che, in campagna come nei giardini, sollecitano senso di protezione e di refrigerio.

Cuore sano e buonumore

La noce è un frutto molto ricco di vitamine del gruppo B, E e di acido folico; contiene ferro, magnesio, calcio, fosforo, potassio e zinco.

Grazie all’acido oleico, omega 3 e omega 6 aiutano nella protezione dell’apparato cardiovascolare, abbassando il colesterolo LDL, responsabile di trigliceridi nelle arterie.

Sono antinfiammatori e antitumorali grazie agli omega, ma danno anche energia a livello metabolico e al sistema muscolare.

Regolando la serotonina sono un valido supporto nella prevenzione di insonnia e depressione, per il sistema immunitario e per malattie neurologiche come il Parkinson.

Nelle persone con disfunzioni glicemiche apportano il beneficio regolare di prevenire picchi glicemici.

Recentemente, studi medico-scientifici della University of new Mexico hanno stabilito che, consumando noci con regolarità, ne beneficia l’umore e in particolare nei giovani maschi, grazie alla melatonina e alla vitamina E.

IL NOCE: PIANTA SOLITARIA • Dal latte…al sugo

Con questi frutti si ottiene un latte vegetale ricco di proprietà e benefici in alternativa ad altri tipi di latte che possono dare problemi di intolleranza.

In questa bevanda si ritrovano le stesse proprietà benefiche del frutto stesso e quindi: magnesio, ferro, calcio, acidi grassi essenziali che prevengono le patologie del sistema cardiocircolatorio.

Contiene pochissimi zuccheri in modo tale da non alterare i livelli glicemici nei diabetici.

Se assunto durante la prima colazione o dopo un’attività sportiva intensa ridona equilibrio energetico al corpo.

Il latte di noci lo si può realizzare così: dopo aver lasciato una tazza  di noci a mollo una notte e averle risciacquate, saranno da frullare con tre tazze di acqua.

Il liquido ottenuto è pronto da bere!

Questo frutto in cucina offre la possibilità di tanti utilizzi:

Intanto il suo gusto si abbina molto bene a quello della zucca, per preparare, ad esempio, una crema per antipasti  e aperitivi arricchita con paprika, noce moscata e ribes rossi;

Delle ottime e sfiziose tagliatelle condite con zucca, noci, scalogno, pecorino e peperoncino;

Un frutto con cui si prepara dell’ottimo pane da gustare da solo o con salsine, formaggi erborinati e stagionati, patè di olive; 

Uno sfiziosissimo crumble unendole alle prugne, ma anche nell’impasto di torte classiche al cioccolato;

Infine ci si può fare il nocino, un ottimo liquore da offrire agli ospiti. Per prepararlo sarebbero più indicate le noci verdi da lavare ed asciugare bene. Bisogna poi tagliarle in quattro e metterle in un barattolo di vetro miscelate allo zucchero.

Il vaso va messo per tre giorni al sole e il composto mescolato ogni giorno.

Dopodichè si aggiungeranno cannella, chiodi di garofano, alcool.

Il tutto dovrà macerare per cinque mesi per poi essere filtrato.

Sicuramente pronto subito da consumare, ma se lasciato riposare per un anno, allora se ne potrà apprezzare il meglio.

Se poi gli si affiancheranno i biscottini alla nocciola e gocce di cioccolato e quelli alla vaniglia e gocce di cioccolato Masilicò, ecco che il gioco è fatto!

Come, poi, non realizzare con le noci un fantastico pesto per condire la pasta, che sia fresca o uno dei formati particolari di Masilicò!

Gherigli di noci, pinoli, parmigiano, menta, olio extra vergine di oliva DOP del Cilento Masilicò.

Confettura

Masilicò pensa proprio a tutto, ecco quindi che pezzettoni di dolcissime pere si miscelano a croccanti pezzetti di gherigli di noci in una confettura ottima per essere assaporata su fette di pane rustico anche caldo (la trovi qui), magari in abbinamento a formaggi erborinati o stagionati e piccanti; oppure per preparare dolci sfiziosi.

Curiosità

Un infuso di noci miscelato all’acqua nella vasca da bagno dona tonicità e morbidezza alla pelle e contrasta la caduta dei capelli ed il formarsi della forfora.

L’olio che si ricava dal mallo, oltre che proteggere la pelle, ne stimola la melanina e, quindi, l’abbronzatura.

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