IL PEPERONCINO: ROSSO FUOCO!
C’era una volta il peperoncino!
Proprio così, a questo particolare frutto della terra sono legati vari aneddoti e leggende tra cui questa:
Tanti e tanti anni fa, dopo aver affrontato un lungo viaggio per mare, un seme finalmente approdò a terra.
Quel viaggio fu così lungo e faticoso, però, che gli aveva causato una seria amnesia, per questo aveva dimenticato le sue origini, a quale pianta avrebbe dato vita ed il suo nome.
Fu messo in vendita al mercato dove una contadina lo comprò incuriosita e lo sotterrò in giardino.
Pian piano quel seme germogliò e divenne una bella piantina con foglie di un verde intenso e graziosi fiorellini bianchi.
In quel giardino ogni giorno giocavano i bimbi della contadina i quali, vedendola crescere, si chiedevano incuriositi quali frutti avrebbe dato.
Ciascuno di loro faceva supposizioni: dolcissimi, scrocchiarelli come le mele, ricchi di piccole spine irritanti come i rovi…
Ad un certo punto questi fiorellini diedero i primi frutti: dei piccoli cornetti allungati e bianchi, così simili alla forma dei peperoni, che i bambini li battezzarono “peperoncini”.
La piantina aspettava con ansia e curiosità il momento dell’assaggio per capire dalle reazioni dei bimbi di cosa sapessero i suoi frutti, immaginando fossero zuccherini.
Quel giorno arrivò, ma dopo pochi secondi che li stavano masticando, i figli della contadina cominciarono a dare colpi di tosse, fare strane smorfie e diventare paonazzi.
La pianta di peperoncino desiderò scomparire tanto rimase male nel constatare di non avere frutti dolci e buoni, ma immangiabili.
Si vergognò così tanto che i suoi frutti diventarono rossi.
Quando i bambini raccontarono alla loro mamma ciò che avevano vissuto, la donna fu presa dalla curiosità e raccolse quei piccoli cornetti rossi e li utilizzò per arricchire i suoi piatti in cucina.
Al contrario delle aspettative, quel gusto piccante piacque così tanto da indurre ad avviarne la coltivazione e la richiesta divenne sempre più abbondante, conquistando il mondo.
Il peperoncino: rosso fuoco! • Pareri discordi
Indipendentemente dal fatto che, a seconda del gusto personale, il peperoncino possa piacere o no, esiste un quesito che ha attraversato i tempi: ”mangiare piccante fa bene o fa male?”
Come in tutte le cose della vita anche per questo argomento è necessario il giusto equilibrio.
La capsaicina, la sostanza contenuta in questo frutto rosso e che è responsabile del suo gusto piccante, in realtà sarebbe tossica se consumata in quantità eccessive.
Così laddove se mangiato con buon senso il peperoncino risulta dare benefici per tenere sotto controllo i valori del “colesterolo cattivo”, oppure per prevenire patologie del sistema cardiocircolatorio, ma anche essere un buon antibatterico, antiglicemico, antiossidante, digestivo ed afrodisiaco, se consumato in quantità eccessive può causare serie irritazioni al fegato, all’apparato digerente e a quello urinario.
Gli studi medico-scientifici hanno stabilito che per avere benefici, meglio non superare la dose giornaliera di 10 g e non di più.
Il peperoncino: rosso fuoco! • Un altro frutto di Controne
Ecco che Masilicò anche per questa spezia utilizza le coltivazioni della zona di Controne.
Il nostro, lo trovi qui –> https://www.masilico.com/peperoncino-in-polvere-40g/
Color rosso carico, piccante quanto basta, coi sapori del Mediterraneo, questo peperoncino viene coltivato, raccolto e lavorato nel rispetto assoluto dell’ambiente e delle più antiche tradizioni.
Masilicò ne produce una polvere che, posta in un simpatico vasetto, conquista gli occhi prima ancora del palato.
Il peperoncino: rosso fuoco! • Non solo salato
Studi, sperimentazioni ed evoluzioni nel tempo in cucina hanno fatto sì che questa spezia piccante trovasse gustosi utilizzi anche in pasticceria.
Si potrà sperimentare, per esempio, un’ottima torta al cioccolato fondente e senza burro;
mousse al cioccolato e cannella;
biscotti, cioccolatini ed una torta con un impasto a base di patate dolci e molto altro ancora.
Insomma, la capsaicina si sposa con tutto!
Curiosità
Quando gli Inca erano in battaglia ed avevano il vento a favore, bruciavano grandi quantitativi di peperoncini che, trasformandosi in fumo irritante, accecava i nemici confondendoli, dando a quel popolo il tempo di fuggire e porsi al riparo.
Dalle tribù Indiane, invece, questi frutti rossi erano considerati talismani portafortuna.
A tutt’oggi i pensa possano tenere lontano il malocchio e favorire la vita di coppia, anche sotto forma di riproduzioni in materiale plastico.