In questo articolo Blog Masilicò vi descriveremo la storia del fagiolo di Controne. Un legume storico del Parco Nazionale del Cilento: il fagiolo di Controne. Il nome deriva dalla sua posizione e dalla esposizione al sole: Contra Eljone (dal greco helios che significa sole), ovvero “Di faccia al sole”.
Il fagiolo di Controne ha una buccia sottile, si contraddistingue per la rapida cottura e per il suo grande sapore.
A vederlo, assomiglia quasi ad una perla di forma tondeggiante senza macchie nere, occhi, o altro. La sua buccia è sottile e la sua cottura non richiede molto tempo. Inoltre è molto saporito e facilmente digeribile. Questa “perla” è oggigiorno molto ricercato da chef e gourmet, dopo essere stato dimenticato a lungo dalla dieta tradizionale.
Quali sono le sue caratteristiche?
La produzione dei fagioli coinvolge tante persone a Controne. Le piante sono disseminate in piccoli orti sparsi per la campagna. Il fagiolo di Controne è coltivato, infatti, da varie famiglie ma poche hanno una produzione dai grandi numeri perché le pendenze e la conformità del terreno di produzione non permettono coltivazioni estese.
Di certo la tradizione del fagiolo di Controne, in Cilento, è secolare. Esistono anche altre tipologie di fagiolo ma le qualità organolettiche del Controne ne hanno fatto una star della cucina d’autore.
E’ ottimo mangiato al naturale, cotto in acqua e sale e condito con olio extravergine di oliva.
Altro piatto che lo ha reso famoso è con la pasta, le lagane (una pasta fresca fatta in casa, dall’antica tradizione).
È possibile gustarlo anche ad insalata oppure con la scarola, nella pasta e fagioli o anche al tozzetto (una fresella condita con olio extravergine e fagioli lessi.)
Nonostante il suo eccezionale sapore e la sua morbidezza, la sua coltivazione si stava rarefacendo a favore di altri tipi di fagiolo più redditizi. Da quando è entrato a far parte dei presidi slow food, ha nuovamente acceso i riflettori del mercato.
È un fagiolo che viene seminato tra la prima e la seconda decade di luglio. Mentre è necessario attendere novembre per la raccolta. Il paese, per l’occasione, si riunisce per la sagra, dove si possono assaggiare anche i piatti tipici della zona preparati con il bianco di Controne e conditi con olio extra vergine di oliva ottenuto da cultivar autoctone come la Rotondella e la Carpellese.
La fama di questo fagiolo è nota anche nel resto della regione. Altro vanto è la scarsa tendenza a spaccarsi durante la cottura e i tempi di cottura nettamente inferiori a quelli di un fagiolo comune.
Per gustarlo nulla di meglio di un’antica semplice ricetta che permette di apprezzare tutti gli aromi e i sapori del fagiolo di Controne, perfettamente in linea con la Dieta Mediterranea: fagiolo, pane e olio d’oliva. Buon pranzo!