Parole per mangiare: lessico di base in cucina
A volte le ricette riportano dei termini che possono risultare non chiari a chi non ha molta esperienza di cucina.
Il linguaggio dell’arte culinaria, infatti, non è sempre facile.
Cosa significano frasi come “ridurre una salsa” o “sbianchire i pomodori”?
Oltre a queste difficoltà si aggiungono le abbreviazioni che spesso si faticano a decifrare.
Nasce così l’esigenza di comprendere il significato di molte delle indicazioni che si trovano nelle ricette • Parole per mangiare: lessico di base in cucina
Ecco, per esempio, alcune indicazioni relative alle unità di misura.
Essere in cucina è spesso molto simile ad essere in un laboratorio chimico: gli ingredienti vanno dosati in modo esatto e bisogna mantenere le proporzioni per ottenere risultati soddisfacenti.
Alcuni ingredienti come sale e spezie, però, possono essere misurati in maniera meno scientifica in base al proprio gusto.
Proprio per questo è ricorrente l’indicazione
- QB:ovvero “quanto basta”, consiglio generico che lascia mano libera nei condimenti.
Simile al q.b. abbiamo:
- PZ, che indica “un pizzico” e che di solito si riferisce al sale o allo zucchero. Soprattutto nelle ricette di origine anglosassone ,si trovano unità di misura volumetriche e non di peso: tazze, cucchiai, cucchiaini sostituiscono la bilancia.
- CT, ad esempio, non indica l’allenatore della nazionale ma il cucchiaio da tavola, che corrisponde a circa 15 ml (a volte indicato anche con CC ).
Per indicare il cucchiaino da tè, invece, si usa l’acronimo ct o cc, scritto in minuscolo, o l’inglese tps (teaspoon). TZ è invece la tazza: corrisponde a 250 ml circa di liquido.
Entrare in una cucina dove lo chef con la sua brigata è all’opera, diventa anche un viaggio culturale, proprio per il lessico usato.
Parole per mangiare: lessico di base in cucina • Ecco alcuni esempi:
- BARDARE ricoprire o avvolgere l’alimento da cuocere con fette di lardo o di pancetta, per evitare che secchi nel corso della cottura.
- BISQUE preparato tipicamente basato sul brodo di crostacei. Può essere servito come zuppa o utilizzato come fondo di cottura per la preparazione di altre pietanze.
- BRUNOISE dadolata finissima di verdure o altri alimenti.
- CANAPÈ fetta di pancarré spalmata di burro e coperta con diversi ingredienti, spesso erroneamente chiamata :”tartina”.
- CHIARIFICARE rendere limpidi brodi o gelatine.
- CONCASSÉ dadolata di pomodoro fresco.
- CONFIT tecnica di cottura di un alimento per lungo tempo e a bassa temperatura in un grasso, affinché risulti morbido e succoso.
- COPPAPASTA piccolo stampo senza fondo, di varie forme e misure, per tagliare pasta e altri alimenti.
- COURT BOUILLON liquido aromatizzato con verdure, limone e aceto, adatto per la cottura di pesci bolliti.
- DEGLASSARE togliere il grasso in eccesso, bagnando con un liquido.
- DEGLASSARE togliere il grasso in eccesso, bagnando con un liquido.
- GLASSARE rendere carni e pesci lucidi, con salse legate, per migliorarne l’aspetto e il gusto; saltare le verdure in padella; nei dolci, rifinirli con un sottile strato fluido di aspetto lucido e consistente, a base di più ingredienti.
- JULIENNE tipo di taglio a forma allungata e fine, tipo fiammifero.
- LARDELLARE introdurre pezzi di lardo o pancetta all’interno di un alimento.
- MIREPOIX verdure tagliate a dadoni.
- NAPPARE ricoprire completamente con una salsa una preparazione.
- PARFAIT (dal termine francese che significa “perfetto”) semifreddo di panna e uova, solitamente profumato con aromi diversi.
- QUENELLE forma che si prepara con due cucchiai, per dosare i composti morbidi, dando loro una forma ovale.
- ROUX base per varie preparazioni, composta da burro e farina; dalla durata della cottura dipende il colore del roux, che può essere bianco, dorato o bruno.
- VINAIGRETTE emulsione a base dì aceto e olio con sale e spezie.
Questo è un breve excursus tra le innumerevoli parole che danno vita al lessico gastronomico.
Parole legate alla cucina classica e che, quindi, vedono le loro origini nei secoli passati, ma anche coniate recentemente sulla base della globalizzazione e dell’intercultura.
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