MIELE DI ERICA
Già dai tempi più antichi questa pianta era considerata come magica e con i suoi rami se ne costruivano scope destinate a pulire i templi dedicati agli dei, ma anche per accendere il fuoco dei forni dove veniva cotto il pane da utilizzare durante i riti sacri.
Questo arbusto originario dell’Africa del Sud e di tutte le coste che si affacciano sul bacino del mar mediterraneo è molto forte e resistente e sopravvive su terreni rocciosi e aridi, resistendo a qualsiasi temperatura.
Nell’era Druidica pare che (secondo la leggenda)uno dei più famosi capi Celtici di nome Ossian, fosse padre di Marvina che avrebbe dovuto sposare Oscar, un guerriero. Proprio perché tale l’uomo partì per la guerra ed un giorno, purtroppo, ad Ossian e Marvina fu comunicato che il giovane aveva perso la vita in battaglia.
Colui che era stato incaricato di portare questo triste messaggio,aveva ricevuto da Oscar, prima di morire, un mazzetto di erica da donare a Marvina. La ragazza quando lo ricevette scoppiò in un pianto disperato e si rifugiò in cima ad una collina.
Ogni sua lacrima cadendo trasformava ogni petalo dei fiori di erica da viola a bianco; la ragazza li benedisse uno ad uno auspicando che portassero fortuna a chi li avrebbe raccolti.
Pianta officinale
Questi fiori sono considerati officinali, quindi ricchi di molte proprietà benefiche. Sono dunque degli ottimi diuretici, antisettici, combattono cistite ed infiammazioni alla prostata.
Tutte le proprietà di questa pianta vengono trasferite da api solerti, instancabili e golose del suo polline, in un fantastico miele.
Colore molto simile a quello dell’ambra più scura con qualche riflesso tendente al rosso quando è liquido, ma se cristallizzato, assume sfumature che variano dall’arancione al marrone.
Ha un profumo che richiama molto quello del caramello, che trasferisce al palato il gusto tipico delle caramelle mou.
Ecco descritto sinteticamente ciò che avviene aprendo un vasetto i miele di erica Masilicò.
Il territorio
Masilicò sa molto bene quanto la macchia mediterranea che ricopre buona parte del parco del Cilento e di vallo di Diano, sia ricca di questo arbusto. Avvalendosi di apicoltori che si dedicano con esperienza ed amorevolmente alle loro api, che sono insetti molto ben organizzati nel loro lavoro e di fondamentale importanza per la sopravvivenza dell’uomo, Masilicò produce questo miele dalle caratteristiche organolettiche particolari. E’ un miele tendenzialmente torbido e che cristallizza rapidamente; la cristallizzazione del miele è un processo naturale che ne determina e sottolinea la genuinità. Dipende dal fatto che questo alimento è composto da due tipologie di zucchero: il glucosio ed il fruttosio, essendo molto ricco i glucosio e povero di acqua, il miele di erica cristallizza maggiormente.
Utilizzare un miele cristallizzato non ha nulla di complicato, basta intingerlo a bagnomaria o appoggiare il vasetto ad una fonte di calore come, per esempio, un termosifone.
Miele di erica in cucina
Questa sostanza zuccherina e dall’aroma particolare trova vari utilizzi in cucina come, per esempio, il chia pudding preparato appunto con semi di chia, cacao, latte di mandorla, yogurt greco, menta ed amarene sciroppate.
Un altro gustoso ed intrigante piatto è costituito da crostini di pane casereccio con fichi e zincarlin (formaggio tipico di una zona del lago di Como).
Ma si può preparare anche un’ottima torta molto semplice ed aromatizzata con buccia e succo di limone.
Non si può non menzionare il gusto fantastico che questo miele aggiunge se abbinato a provola dei Nebrodi in Sicilia, pecorino dei Monti Sibillini tra marche ed Umbria, caprino della Puglia, Fiore sardo.
Curiosità
La pianta di erica che, pare, proviene dall’Africa, riesce a raggiungere e a volte anche superare i sei metri di altezza.
Questa pianta ha il soprannome di ”la scopa di bosco”.