STORIA E CURIOSITÀ SULLA PASTA, COSA RENDE UNA PASTA MIGLIORE
“Ora di pranzo, tutti a tavola!” È sempre festa, famiglia, tradizione ogni volta che ci si riunisce a mangiare la pasta.
Formati diversi, condimenti diversi, una catena di tradizioni e regioni che si intrecciano proprio lì, in quel piatto!
Ma… da dove arriva la pasta?
Anticamente… dalla Sicilia al deserto!
Circa 7000 anni fa l’uomo, da nomade, passò dal nomadismo all’essere stanziale. Questo accrebbe la possibilità di impararre a seminare, raccogliere e trasformare il grano in farina e, quindi, in pasta.
Pare che questo alimento, così fondamentale nella dieta mediterranea, fu realizzato da principio a Palermo.
Da questa città fu portato dapprima in tutta Italia e poi, grazie al commercio via mare, pian piano “espatriò”.
I beduini del deserto, per necessità, furono i primi a capire che, essiccata, si sarebbe conservata più a lungo.
Storia e curiosità sulla pasta: Bottegai
Fu intorno al 1500 che nacquero le prime “botteghe della pasta”.
Nonostante ve ne fossero di tanti formati diversi, tutti venivano chiamati maccheroni.
Dopo circa 200 anni questo nome fu fatto proprio dai napoletani che chiamarono così le paste lunghe e trafilate.
Nella zona di Gragnano il clima, il sole e i terreni non solo si rivelarono essere i migliori per la coltivazione del grano ma erano anche perfetti per la procedura dell’essiccazione.
Dalla povertà alla ricchezza in tavola
Napoli fu colpita da carestia e questo fatto portò alla necessità di avere un cibo pronto, nutriente e poco costoso per sostenere la popolazione.
Nacquero così le prime botteghe.
Il grano!
Attraverso gli anni si definì il fatto che per avere un’ottima pasta secca fosse necessario il grano duro; questa pianta, inoltre, produce chicchi che contengono maggiori valori nutrizionali.
Chi va al mulino…
Macinando il grano duro si ottiene la semola. Questa è un tipo di farina che rimane più grezza, con granelli più grossi rispetto alle altre e di un giallo che richiama il colore dell’ambra.
Se dopo un primo passaggio se ne applica un altro, allora questi granelli si rimpiccioliscono, dando vita alla semola rimacinata.
Tante tipologie di grano e cereali vengono trasformati in altrettante varietà di farine, per soddisfare il gusto e i regimi alimentari più vari.
Dagli spaghetti ai fusilli
In commercio esistono i formati di pasta più svariati, in particolare legati alle tradizioni del territorio di produzione. Masilicò ha saputo realizzare una gamma che racchiude le tipologie più caratteristiche, utilizzando grano di prima scelta, trafilando a bronzo per rendere la superficie della pasta ben disposta a “catturare” qualsiasi tipo di condimento.
Dal ragù napoletano che deve “pippiare” delicatamente, al pesto genovese realizzato dopo aver pestato nel mortaio di marmo i profumatissimi aglio e basilico con i preziosissimi pinoli, ma anche con olio extra vergine di oliva e, magari, un pizzico di polvere di peperoncino.
Dalla dispensa scelgo…
Quando si apre la dispensa dove sono riposte le scatole eleganti di pasta Masilicò scegliere diventa difficile:
- fusilloni, che solo a guardarli fanno già pregustare l’esplosione del sugo racchiuso nelle eliche voluttuose;
- paccheri, che invitano a creare fantasiosi ripieni con cui riempirli per essere poi gratinati al forno;
- calamarata, che subito fa affiorare l’immagine del mare e di un pescatore col suo ricco bottino di pesce fresco;
- rigatoni, che sono fantastici per catturare al loro interno un ricco sugo di piselli e funghi;
- spaghettoni, che si prestano a diversi condimenti caratteristici di ogni regione italiana, ma con aglio, olio e peperoncino Masilicò, sanno già di spuntini notturni in allegria.
Curiosità
Orazio e Cicerone hanno lasciato documenti in cui si parlava di una “schiacciata di farina cotta in acqua” denominata “lagana”, da cui: lasagna.